Villa Galvagna Giol

La bellezza di un luogo immerso nel sogno la cui storia si perde nel tempo.

Villa Galvagna Giol è una villa centenaria, costruita nel cuore del piccolo centro di Colfrancui, vicino a Oderzo, e circondata dal parco secolare realizzato da Francesco Bagnara, noto artista ed architetto di giardini, agli inizi del 1800.

Un luogo unico nel suo genere, degno di essere descritto e raccontato.

La Villa

La Villa divenne proprietà del Barone Emilio Galvagna che, deciso a trasformare questo appezzamento di terra, situato in un’area marginale, rurale, distante da Venezia, ne fece una magnifica residenza nobiliare adatta ad accogliere ospiti provenienti da tutta Europa.

La sua architettura particolare si sposa con l’ambiente circostante facendo ricordare agli sguardi che vi si posano sopra un quadro d’epoca romantica.

Dalla parte del suo lato cieco alla strada, la struttura centrale si affaccia su un lago, isolotto di cigni ed alberi antichi che con i loro rami protesi a sfiorare l’acqua, e il bersò sulla riva, richiamano l’idea di paesaggi fiabeschi, avvolti in un passato ormai dimenticato.

Una poesia per gli occhi e per l’anima che aspetta solo di essere vissuta, ammirata e nuovamente scoperta.

La Barchessa

La Barchessa di Villa Galvagna Giol, nel suo uso antico, era un edificio rurale, tipico dell’architettura delle ville venete, destinato a contenere gli ambienti di lavoro separati dal corpo centrale della villa.

Caratterizzata da una struttura rustica di pregevole fattura era adibita ai servizi: lì erano situate le cucine, le abitazioni dei contadini, le stalle, la rimessa per gli attrezzi e i magazzini per le scorte alimentari.

Ristrutturata verso la fine degli anni ’90, la Barchessa di Villa Galvagna Giol, pur mantenendo il suo stile originario, è stata restaurata con particolare attenzione e cura per essere utilizzata come luogo di ricevimenti.

I grandi spazi sapientemente divisi, le cucine attrezzate e l’implementazione di servizi specifici la rendono infatti il posto ideale per ricevimenti di matrimonio, eventi conviviali e manifestazioni di vario tipo

Il Parco

Il parco che circonda Villa Galvagna Giol è un gioiello di rara fattura: disegnato da Francesco Bagnara, scenografo e progettista di giardini, agli inizi del XIX secolo, rappresenta il classico esempio di giardino d’epoca romantica.

Si estende su una superficie di circa dieci ettari dove piante e alberi secolari si stagliano innalzandosi sopra un prato curato all’inglese; al suo interno, oltre a numerosi corsi d’acqua attraversati da ponticelli, si possono ammirare nel loro snodarsi i tre laghi con le isole dei cigni, raggiungibili attraverso sentieri e viottoli di ghiaia.

Utilizzato come luogo di ristoro e convivio dagli antichi proprietari, il parco splende circondando la villa ed avvolgendola in un verde soffice ed accogliente.

Honeymoon suite

All’interno della Barchessa di Villa Galvagna Giol, oltre a poter celebrare ed organizzare il vostro ricevimento di nozze, situata nell’ala nord, c’è la villetta, una honeymoon suite dedicata agli sposi.

Si tratta di un un delizioso appartamento su due piani composto da soggiorno, da una cucina con camino e due stanze da letto, ciascuna con il proprio bagno, più un bagno situato al piano terra per gli ospiti; un piccolo pezzetto di mondo isolato e romantico dedicato al vostro amore.

La villetta può essere affittata anche durante l’anno in diversi periodi, indipendentemente dal resto, un nido romantico da sfruttare e condividere con la vostra famiglia per godere di momenti indimenticabili in un soggiorno nella Marca Trevigiana.

La Storia

Riassumere qui, in una manciata di righe, la storia di Villa Galvagna Giol non è compito semplice perché questo luogo, nel corso del tempo, ha visto avvicendarsi facce ed eventi che hanno segnato in maniera indelebile la storia del nostro piccolo e bellissimo pezzo di mondo.

Per quanto possibile quindi cercheremo di elencare le vicende più significative, gli eventi più importanti, che hanno contribuito a fare di questa Villa un luogo unico.

Gli inizi

Come precedentemente accennato la Villa fu trasformata così come la vediamo ora dal Barone Emilio Galvagna agli inizi del 1800 con l’intento di rendere questo luogo una magnifica residenza in grado di accogliere ospiti provenienti da tutta Europa.

E così fu: nei suoi primi anni infatti la Villa fu meta di persone e parole, i cortili gonfi di vita erano sempre affollati da carrozze e cavalli, mentre le persone di servizio si affannavano dietro ospiti che parlavano il russo, il francese o il tedesco.

Molti furono gli ospiti che attraversarono questi cortili, come ad esempio il grande storico, filologo ed archeologo tedesco Theodor Mommsen, Richard Lionel Guidoboni Visconti, presunto figlio di Honoré de Balzac (la cui vita è stata descritta benissimo nel bel libro di Eugenio Bucciol “Da Versailles a Villa Galvagna” presentato nel 1999 nel salone della Villa) oppure la regina Natalia di Serbia che fu ospite molte volte verso la fine del 1800, con la futura nuora Draga Mašin.

Le due guerre mondiali

Anche la Villa, come il resto del mondo, dovette affrontare le due guerre mondiali che si rivelarono dure e difficili.

Durante la prima guerra mondiale infatti, nel 1917, Colfrancui fu occupata dagli Austroungarici che elessero Villa Galvagna a sede del loro comando. Sulla cima degli alberi più alti del parco erano stati ricavati degli osservatori per dirigere il tiro delle artiglierie alloggiate nei fossati di Colfrancui sulle trincee italiane al di là del Piave.

Per lungo tempo rimasero visibili sul tronco di due enormi platani le staffe che vi erano state infisse allo scopo di formare una scala di vedetta. Più volte gli Italiani bombardarono Colfrancui nel tentativo di eliminare questi osservatori e, poco prima della fine della guerra, riuscirono a liberarla.

Dieci anni prima dello scoppio della seconda grande guerra mondiale però la Villa cambiò di proprietà: dopo un breve periodo in cui i proprietari furono la famiglia Lorenzon, la Villa venne acquistata dalla famiglia Giol, che attualmente ne è proprietaria.

Prima degli anni venti infatti Giovanni Giol, giovane friulano emigrato in America del Sud dove fece fortuna con la viticoltura, tornò in Italia e investì le sue ricchezze acquistando anche le terre un tempo dei Galvagna.

Durante il periodo della seconda guerra mondiale i tempi non furono dei più lieti; Villa Galvagna Giol venne occupata prima dai tedeschi e successivamente dalle forza alleate per poi venir adibita a ospedale militare.

Solo grazie agli sforzi economici ed umani della famiglia Giol infatti la Villa riuscì a riprendersi e, dopo la grande ristrutturazione compiuta verso l’inizio degli anni ’90 tornò ad essere seppur diversa, quella di un tempo.

Un luogo speciale ed incantato, perso nella natura e sospeso nel tempo.